Il loro nome è Helen Burns ed il loro nuovo disco intitolato “The Rain Caller” è l’esempio vivente di come ancora, abbiamo speranza per ciò che concerne la musica inedita del nostro territorio sommerso, e se vi state chiedendo che fine ha fatto l’alternative rock stile Editors (e chi più ne ha più ne metta), fermatevi un momento, perché in Sicilia abbiamo una band che ha davvero qualcosa da dire.
The Rain Caller , anticipato da “Mina” che è un vero e proprio tripudio di chitarra e ritmi frenetici che non si fermano quasi mai, brani come questo e “Apache/Approaching Process” rappresentano lo stile della band a pieno, il loro mood, il loro motivo d’essere. Parliamo di band fuori tempo massimo? Probabilmente si, ma da quando la buona musica è passata di moda?
Da quando la qualità è diventata etichettabile e non accettata dagli ascoltatori? Di preciso, non lo sappiamo ma di certo band come Helen Burns (e siamo certi tante altre band) possono benissimo invertire la rotta e fare in modo che le chitarra tornino al centro di tutto.
“The Rain Caller” è un ottimo disco con tanto da dire, prodotto ed impacchettato alla perfezione, senza sbavature, senza un vero e proprio difetto se non quello purtroppo soggettivo sul gusto personale. Detto ciò, “The Rain Caller” è un signor disco e siamo sicuri che la band si farà sentire, si farà conoscere ed avrà un gran percorso davanti a sé.
Ciò che ci auguriamo è che i loro toni non vengano mai smorzati da nessuna logica commerciale. Per il resto, gli Helen Burns sono sicuramente la grande novità del panorama musicale. Una mina pronta ad esplodere (e se non ci credete, ritroviamoci pure qui, tra queste righe tra un paio di anni, noi saremo pronti a dirvi “ve l’avevamo detto”).
Ottimo disco. Da non perdere.
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