Quando il gentil sesso incontra la musica a volte nascono cose che difficilmente vanno nel dimenticatoio, questo è il caso della cantautrice Ambra Rockess e del suo primo album “Holy Hell”.
Siamo con Ambra Rockess e la nostra prima domanda è questa: ho visto il tuo passato! Tutto abbastanza diverso da ciò che vedo oggi davanti a me, un’altra persona. Partiamo da lì…
A. “E’ cominciato tutto molto tempo prima di quello che vedi oggi, gli artisti di solito dicono sempre che suonavano già da piccoli, invece io ho passato la mia infanzia ballando e recitando. Dopo, circa a dieci o dodici anni, ho iniziato ad avere una sorta di fissazione per la tastiera e da lì ho cominciato veramente a strimpellare ed a inventare le prime canzoni, successivamente una Maestro di piano sentendomi mi propose di fare qualche lezione, a questo punto avevo già tredici anni. Ho sempre scritto in Inglese e quindi sono nata come autrice, dopo ci fu l’incontro con Mirko Augello, Valerio Zappulla, Vincenzo Agosta, Eusepio Getulio, facevo cover insieme a loro e suonando in locali della provincia, mi divertivo molto. Il pallino dell’autrice rock tornava sempre e così è nata la mia collaborazione con Umberto Ferro fino ad arrivare a ciò che sono adesso! Gli feci sentire qualche pezzo e cominciammo a parlare del disco, insieme abbiamo costruito un’artista che già c’era da anni, però abbiamo creato un opera monumentale, partendo dalle foto professionali a videoclip seri ed un album prodotto di alta qualità.
Una domanda per Umberto, com’è stato lavorare con Ambra? E’ stato difficile far uscire l’artista e l’idea di artista che aveva dentro?
U. “Lei è sempre stata così, l’artista già c’era non è stato difficile ma anzi molto semplice, faceva solamente altre cose, ma già c’era tutto. Quando lavori con gente brava ti viene abbastanza facile, non si è mai lamentata sul lavoro da fare. A parte quando un giorno si presentò con un nuovo brano qualche momento prima della pubblicazione, non è stato un lavoraccio. Purtroppo un’artista non decide quando esser creativo. Per gli arrangiamenti ho pensato io a molte cose ed ho avuto abbastanza carta bianca, ci siamo consultati con altri artisti per capire che tipo di prodotto far uscir fuori. La parte più difficile è stata quella di partire dal nulla, non c’erano arrangiamenti di chitarra o batteria con delle parti già pronte, solo testi accordi e piano.”
Cosa più ti ha ispirato nella realizzazione di “Holy Hell”? Che per chi non lo sapesse è il titolo del tuo primo album da solista…
A. “Il mio producer, non avrei mai pensato a fare questo lavoro perchè non mi sentivo all’altezza, ne come autrice ne come cantante, avevo bisogno di quell’input necessario per cominciare, adesso va un po’ meglio.”
U. “Aveva bisogno di un corso di autostima insomma” Ambra Rockess Ambra Rockes
Abbiamo parlato di arrangiamenti, vogliamo citare i musicisti che hanno fatto parte del disco? Ambra Rockess
A. “Si, Umberto si è occupato delle chitarre, Eusepio Getulio al basso.”
U. “Io ho programmato pure le batterie, ma sono state corrette da un batterista serio, Andrea Iannone, ovviamente Lorenzo Coriglione è stato sempre accanto ad ogni fase di lavorazione del disco.” Ambra Rockess
Parlando dei testi… Ambra Rockess Ambra Rockess
A. “Alcuni sono stati scritti un po’ di tempo fa, due, tre anni fa, li ho sempre sentiti miei anche se non erano recentissimi, altri sono nati adesso… Scrivo in Inglese per tre motivi, il primo perchè mi viene spontaneo, preferisco la mia voce in Inglese, in Italiano a volte sento che anche il mio timbro cambia, ed infine i miei pensieri li sento più vicini alla lingua Inglese. A livello di tematiche, sono fin troppo romantica e mi lascio trasportare dal miele, il filo conduttore è l’ermetismo, mi dispiace per God is love che è stata fraintesa da qualcuno, ma mi piace prendere con ironia argomenti importanti e mi dispiace che alcuni si sono sentiti offesi o attaccati. In realtà tutto ciò che per me è importante lo prendo e lo tratto esponendolo con molta ironia. Tutto legato dal filo conduttore dell’amore Dark. Diamanti però ad esempio parla della violenza sulle donne. Ambra Rockess
Esperienza più bella che hai vissuto in musica?
A. “Il Giffoni, abbiamo vinto il premio nazionale con il mio gruppo, poi esordire con il mio disco solista è stato veramente bello”
Quanto è stato difficile promuoversi da indipendente?
A. “Mi piace molto il mio lavoro di ufficio stampa! Il mio lavoro è cominciato a Dicembre ed ho presentato una bella confezione con foto, video e musica quindi la maggior parte delle webzine hanno apprezzato il mio lavoro. Per quanto riguarda le radio siamo stati trasmessi in Germania tramite un mio amico, conduttore di un programma, poi siamo andati a Londra in Inghilterra e nel circuito Vittek Tape.”
Come pensi che crescerà il tuo progetto? Sempre di nicchia o si affaccerà di più verso un pubblico più grande?
A. “Guarda se volessi arrivare un pubblico più grande andrei ad X Factor, non mi attrae il fatto di piacere a tutti. Anche se il mio prodotto è abbastanza vendibile rispetto ad altri. A livello globale mi auguro di fare il mio lavoro con un’etichetta straniera, non per snobbare l’Italia, ma il mercato discografico è molto Diverso in Europa”
Hai in mente di andartene via, cambiare città?
A. “Guarda stabilirmi altrove non penso sia necessario, io spero di avere sempre Umberto con me e non sento il mio progetto fuori all’estero senza di lui.”
Progetti per il tuo futuro? Come sarà il secondo album di Ambra Rockess? Pensi più a sperimentare o fare qualcosa di più simile ad “Holy Hell”?
A. “Non penso di fare qualcosa di molto diverso da Holy Hell, migliorare si ma non snaturare, quando sto al piano mi escono sempre quelle cose per la testa, non perchè non ci sia crescita ma proprio perchè sono lì, se sei nero non puoi diventare bianco. Ci fosse un colore più scuro del nero sarei quello!” Ambra Rockess
Ringraziamo Ambra Rockess per la sua disponibilità e tutto lo staff di Futura studio per averci concesso l’utilizzo dei propri spazi per la realizzazione dell’intervista!
God is Love