Stefano Alì, cantautore siracusano, ci racconta del suo ultimo album, del suo percorso artistico e della collaborazione con Lorenzo Urciullo (Colapesce).
Abbiamo incontrato Stefano Alì! Il giovane cantautore siracusano (classe 1978) che ha già pubblicato un suo primo album intitolato “La rivoluzione del monolocale”, potendo contare sulla preziosa produzione artistica di Lorenzo Urciullo in arte Colapesce (cantautore siracusano già affermato nell’ambiente musicale Italiano).
Questa è la prima intervista per Aretusea Magazine, se un giorno saremo famosi, ricordati che proprio tu, sei stato il nostro primo intervistato!
Allora, chi è Stefano Alì? Ti diplomi, studi, lavori… e poi? Quando hai capito che saresti diventato “Stefano Alì?”
L’ho capito nel 2011. Nel 2010 è uscito un disco con i Froben e nel 2011 scrissi tre, quattro brani, quasi per gioco e li girai a Lorenzo Urciullo (Colapesce). Da lì, sempre aiutato da Lorenzo e dai ragazzi che suonavano con me, pubblicammo il mio primo album, che contiene anche un brano di Paolo Conte. Proprio da lì è partito il progetto “Stefano Alì”, sempre quasi per gioco. Ho sempre suonato, ma non in maniera seria… cominciare in maniera istintiva e come detto prima giocando, è la migliore cosa!
Abbiamo citato Colapesce, come l’hai conosciuto?
Lo conosco dal 2003, lo conobbi già quando suonava negli Albanopower. Il nostro rapporto di amicizia successivamente è diventato un rapporto professionale, cosicché grazie a lui e Toti Valente, nacque il mio primo album, “La rivoluzione del monolocale”.
La tua situazione discografica?
Il mio disco è uscito per “La Vigna Dischi”, un’etichetta di Mazzara del Vallo, probabilmente il secondo disco uscirà con un’altra etichetta che per adesso non posso dire. Non so nemmeno il nome dell’album…
Un’altra cosa che volevo chiederti è che differenza trovi tra i cantautori come te, Dimartino, Colapesce, Dente ed i cantautori del passato? Io sinceramente adoro la poetica che porti avanti a spada tratta, da me definita “poetica delle piccole cose”. Come vedi cambiato il cantautorato e come pensi si evolverà?
Non si può paragonare il vecchio cantautorato col nuovo, non sono nemmeno molto d’accordo con il termine cantautorato. Sì, ok, io canto e me la suono, ma la realtà degli anni 70 era totalmente diversa, prima era molto più politica, di battaglia sociale, incentrata su ciò che succedeva intorno agli artisti; adesso siamo tornati nelle piccole camere a parlare di noi stessi come hai detto, non si parla di evoluzione né di evoluzione della musica, è solamente un’altra cosa. Dal punto di vista musicale si può parlare anche di qualche differenza stilistica, adesso per esempio, inserirò degli elementi di elettronica per variare il sound ed avere nuovi stimoli, poiché l’impostazione classica può stufare a lungo andare. Il cambiamento elettronico è semplicemente un modo per non annoiarsi.
Noi siamo nati per cambiare un po’ le cose, per far riflettere e dire a Siracusa: “ Guarda Siracusa, abbiamo un talentuoso cantautore siracusano, ci sono pure tanti altri…” crediamo che non sia giusto fossilizzarsi nelle cose, sentiamo sempre dire: “Qui non c’è niente”. Pensiamo invece, che come in qualsiasi città, dove ci siano i cosiddetti mostri sacri, anche Siracusa possa dire la sua! Come hai detto tu mentre arrivavamo qui in sala: “i Suzanne’Silver sono più Americani degli Americani”. Come vedi anche tu, Siracusa può cambiare! Cosa ne pensi in questo momento dell’ambiente musicale, di quello che è stato e di quello che potrebbe essere?
Io faccio il paragone con Catania, lì queste piccole realtà funzionano di più, dal punto di vista demografico è molto più grande, ci sono molti ragazzi universitari e c’è molta più affluenza di giovani. Siracusa la vedo molto piccola, e con poca voglia. Mi ricordo un concerto di Paolo Benvegnù al Buzz e c’erano solo quindici persone, lì ti fai un’idea dell’ascolto e della cultura musicale a Siracusa, visto che Paolo Benvegnù per me potrebbe essere un nuovo Battisti. Assolutamente, guardando anche voi con la vostra “Web Magazine”, si spera sempre in un futuro migliore ed un cambiamento di rotta.
Ultima domanda, restare o andare via da Siracusa?
Per adesso andrò via, non so ancora dove, mi serve un punto di appoggio per spostarmi meglio per la penisola. Da Siracusa affermarsi è veramente difficile con tutto che amo la mia città, ma davvero difficile. Ciò non toglie che andarsene per me, significa solamente stare via qualche mese o per un breve lasso di tempo, per poi ritornare a fare qualcosa di nuovo qui con gli amici di sempre.
Il cantautore siracusano ci ha regalato una live session acustica, che è stata realizzata sempre nei nostri studi. Vi invitiamo ad ascoltarla nel video di seguito.
Per chi voglia ascoltare il suo album, lo potete trovare nel seguente link
“La rivoluzione nel monolocale”
(Cantautore siracusano Stefano Alì 1) |
(Cantautore siracusano Stefano Alì 2) |
(Cantautore siracusano Stefano Alì 3) |
(Cantautore siracusano Stefano Alì 4) |