Giovanni Lindo Ferretti al teatro Odeon di Catania ha registrato un sold out pieno di emozioni che vi raccontiamo tramite le parole di Tano Rizza. Buona lettura!
Mercoledì 20 Febbraio 2016 Un live da approcciare a cuor contento, per diversi motivi. Il primo: ascolti una lezione di storia del rock, una voce famigliare, inconfondibile, quella di Ferretti. Che sta benissimo sul palco, da sempre suo elemento naturale. Ondeggia, mani in tasca, scandendo i suoi versi quasi con verve religiosa. Sorride, beve il suo calice, ringrazia il pubblico, ed entra sintonia sul palco con i suoi suonatori: Ezio Bonicelli e Luca Rossi, (ex Ustmamò). Un trio armato di voci, chitarra elettrica, volino, basso, batteria elettronica che ha aperto poderosi e graffianti squarci negli album dei ricordi dei presenti in platea. Pezzi che sono stati colonna sonora di tanti, poesia per alcuni. Una dimensione live essenziale, decisamente elettronica, coinvolgente che regala intensità per tutte le due ore di show. Nel menù sonoro pietre miliari del rock italiano come Curami – Tu Menti, Radio Kubul – Oh! Battagliero – Morire, tutte interpretate con fortissimo pathos. In scaletta anche canti più intimi ed essenziali, frutto di altre visioni come Marittima Loca, Ambra Brada. E non sono mancati i pezzi dove il pubblico non ha potuto fare a meno andare direttamente sotto palco e ballare, come nella finale Spara Jurij . Un concerto che radunato estimatori d’ogni età, che si sono goduti l’esperienza sonora ognuno con la propria interpretazione. Chi ad occhi chiusi e labbra sussurranti, altri cantando ogni singolo brano, alcuni in piedi saltellando. La cornice è stata quella di un gremito Teatro Odoen di Catania, preso d’assalto già un ora prima dell’apertura delle porte, per un concerto da ricordare andato, ovviamente, sold out.
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