La band bergamasca Granelli pubblica un EP che ha il sapore di indie ma non troppo, di pop ma non troppo, di indie rock ma non troppo, insomma, semplicemente di musica figa da conoscere e far conoscere (come diciamo spesso per i dischi dell’etichetta ferrarese Alka Record Label).
La band ha molto da dire, non stanca, la sua freschezza è contagiosa, il loro EP “Elefanti a Buckingham Palace” ricorda a tratti l’orecchiabilità di Calcutta, il pop radiofonico di Ultimo (perdonateci se non rientra nei vostri gusti, davvero), con contaminazioni varie ed eventuali che ci riportano indietro nel tempo a quando l’indie era davvero in auge e quando anche lì, un germe di bellezza, regnava sovrano.
I Granelli non risultano per niente fastidiosi (come i granelli di sabbia nel costume ad esempio), anzi, hanno il fascino dei granelli di sabbia dentro una clessidra, Ipnotizzano, lasciano spazio all’ispirazione, si lasciano andare con stile e gratitudine. “Spina” è sicuramente il miglior brano dell’EP, che arriva in punta di piedi, senza far male, con grande stile. In conclusione la band ha sfornato un ottimo EP, dimostrando come un piccolo salto di qualità sia davvero dietro l’angolo.
Siamo sicuri che vedremo la band in giro, in tv, ovunque, insomma, siamo perfettamente coscienti che band come Granelli è già bella pronta e formata per andare oltre e saremo felici di sostenerli in questo continuo percorso di crescita musicale.”Elefanti a Buckingham Palace” dimostra che in Italia esistono ancora band con carattere e personalità che non si lasciano andare in troppe parole, che non si mischiano nell’anonimato a tutti gli artisti egocentrici e disfattisti.
L’EP è davvero un piccolo gioiello della musica indipendente italiana ad oggi, da tenere stretto.
La band risulta avere ancora ampi margini di miglioramento, ciò che ci sentiamo di dire è che con molta probabilità, quando i Granelli arriveranno a quel punto, avranno sfornato la loro hit estiva (autunnale, invernale, primaverile, fate voi) che non ci toglieremo più dalla testa.
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