Si è svolta a Tindari (ME) la seconda edizione dell’Indiegeno Fest, una serata in musica tutta dedicata al cantautorato. La line up composta da: Tommaso Di Giulio, Levante, Colapesce, Dimartino e Niccolò Fabi ha fatto luccicare gli occhi a non pochi, ecco il nostro live report.
Per potervi raccontare per bene dell’Indiegeno Fest mi piacerebbe cominciare dalla fine, ovvero dall’esibizione di Niccolò Fabi che nella sua essenza racchiude quasi totalmente il significato dell’evento. Niccolò Fabi, quel simpatico omone dai capelli bianchi stile Caparezza, che riesce ad incantare tanto quanto il teatro greco in sé, come se la bellezza della sua musica arrivasse direttamente dalle pietre bianche del teatro ed usasse le sue corde vocali, quali strumento per ritornare a noi ascoltatori.
Il cantautore romano è riuscito a far cantare più di mille persone, farle andare a tempo, farle emozionare ma soprattutto, è riuscito a far sussurrare un’intera platea, sì proprio così: a cantare sono bravi tutti, ma sussurrare i suoi vocalizzi, come quasi a non disturbare chi ci ascoltava (chi? Noi stessi? Le stelle sopra di noi?), ha reso davvero l’aria che si respirava speciale e profumata. Archi, violini, chitarra, un pianoforte ed una voce hanno dato all’Indiegeno un tocco di classe che raramente ci si aspetta di ascoltare. Subito dopo la sua esibizione sul palco, sono saliti tutti gli artisti del Festival per un omaggio a Franco Battiato con “La stagione dell’Amore” e la concezione che la musica unisca si ci è materializzata davanti ai nostri occhi ed alle nostre orecchie.
Tornando a ritroso per raccontarvi la nostra giornata, vi ricordiamo gli artisti che abbiamo ascoltato cominciando da Colapesce, purtroppo unico neo del Festival. La sua performance decisamente sotto le aspettative per qualche stonatura o qualche stecca, ha deluso una buona parte del pubblico che si aspettava grandi cose dal cantautore siracusano. Resta l’amaro in bocca per un artista come lui che ha fatto gran parlare la stampa, la critica e chiunque l’abbia mai ascoltato. Certi di poterlo apprezzare meglio in una serata migliore per le sue corde vocali.
Levante, energia pura sul palco, una ragazza acqua e sapone che non smette nemmeno un secondo di correre e cantare sul palco. Una bella sorpresa da scoprire, per chi ancora non conosce questa novità tutta siciliana. Levante si conferma un nuovo astro nascente della nostra terra a prescindere dai gusti musicali che possono dividere o no gli ascoltatori, è naturale dire che molta qualità vi sia all’interno di quella timida ragazza che abbiamo incontrato nel backstage di sfuggita.
Dimartino, direttamente da Palermo, una bomba di pane, panelle e note sparate come cannonate diritte nello stomaco. Voce squillante e testi poetici (ma non troppo), per il cantautore palermitano che con la sua band si conferma subito dopo Niccolò Fabi nella classifica dei gradimenti dell’Indiegeno. Problemi tecnici a parte, Dimartino incanta e stupisce, non deludendo le aspettative del pubblico che già conosceva la qualità dell’artista. Esilarante è stato il dialogo a microfono spento, dal palco, tra Antonio Dimartino ed il suo piccolo nipote in platea.
Tommaso Di Giulio si rivela una piacevole sorpresa totalmente da scoprire ed approfondire senza preconcetti sui giovani cantautori.
L’Indiegeno si conferma uno dei Festival nascenti della nostra isola, con ampi margini di miglioramento in grado di portare ottimi artisti di qualità. La cornice del concerto risulta una delle migliori mai viste, come ribadito da Niccolò Fabi: “La musica dovrebbe esser fatta sempre in posti come questi”, e come dargli torto!
Nella speranza che le amministrazioni si rendano conto del potenziale delle nostre “location” naturali, speriamo di darvi appuntamento al prossimo anno con la terza edizione di questo bellissimo evento, magari registrando un bel sold out!
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