“La Ginestra” di Virgo è un fiore, un ep che sboccia traccia dopo traccia, che resiste alle piaghe del tempo. Giacomo Leopardi aveva preso questo fiore che aveva visto crescere sulle pendici del Vesuvio come simbolo della resistenza umana di fronte al destino che la natura gli riserva.
Un simbolo coraggioso e malinconico, che però accetta con umiltà il suo destino, a differenza dell’uomo, che desidera incessantemente l’immortalità. Insomma, tutto il testamento morale leopardiano in un fiore, e qui tutto il testamento di Virgo che con maestria cantautorale lascia il proprio contributo in musica.
Il primo brano è “Angoli Segreti” correlato da un video ufficiale, è malinconico ma allo stesso tempo empatico, una piccola polaroid in bianco e nero che ritrae un mondo un po’ complicato nascosto in un angolo nella nostra testa. “Creature Ingombranti” introduce un guizzo elettronico alle sonorità precedenti, il brano è sfacciato, ha una bella linea di basso, il testo è fitto e scandito a tempo, piccola nota se vogliamo moderna dell’intero ep. Ci sono ambienti bleus e jazz, la scrittura è tipica delle penne italiane e ci sono riferimenti alle autrici dei primi duemila (Noemi, Dolcenera, è un lavoro per concepito e riuscito, non spicca sicuramente per gloria o innovazione dei suoni, ma è godibile al pari delle pubblicazioni sonoramente più moderne.