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I Light in The Sky si raccontano!

“Revolution” è il nuovo disco dei Light in The Sky. I Light in The Sky sono una band che si è formata a Genova quasi 10 anni fa, da un’idea di Lorenzo Vassallo, chitarra solista e voce della band, insieme a Teodoro Chighine, batterista, Tony Randello bassista. Di recente si è unito alla band il chitarrista ritmico Massimo Cartagenova. I LiTS hanno iniziato un percorso che li ha portati a mescolare le diverse influenze musicali dei singoli membri, che spaziano dai Pink Floyd ai Joy Division, dall’hard rock al punk, passando per il pop-rock e l’alternative rock anni ’90, in un processo di continua sperimentazione e ricerca del suono. Una sorta di viaggio attraverso la vita di tutti i giorni vista come metafora di crescita personale e presa di coscienza di sé, nella quale le diverse influenze si fondono, escono dai canoni tradizionali propri dei diversi generi, si scompongono, si mescolano e creano nuovi schemi.

La vostra band nasce dieci anni fa ma arrivate all’esordio su LP ora: che cos’è successo fin qui?

I LiTS in effetti si sono formati una decina d’anni fa, ma in tutta onestà possiamo dire che all’epoca non avevamo né l’amalgama, né la maturità necessarie ad affrontare un progetto di questo tipo. È stato un percorso, a volte difficile e volte meraviglioso, che, ha alternato la prima stesura di alcuni brani ad alcune serate cover, alcuni cambi di formazione al consolidamento degli elementi, portandoci a concretizzare il nostro lavoro nell’album Revolution.

In che cosa consiste la “Revolution” dei LiTS?

Consiste in un processo interiore, un percorso verso la scoperta e l’accettazione di sé stessi, attraverso il superamento dei propri limiti e delle proprie paure. Un percorso durante il quale vengono messi in discussione gli schemi e i preconcetti che condizionano le nostre esistenze, per raggiungere la propria essenza.

Fate riferimento a un suono molto rock in un’epoca che non sembra amarlo tantissimo: non siete molto propensi a compromessi, si direbbe…

Beh… siamo consapevoli del fatto che in questo periodo storico la scena sia dominata da altre correnti, e che siano in pochi ad uscire con dei progetti marcatamente rock, ma crediamo anche che questo genere sia tutt’altro che “morto”. Migliaia di persone, delle quali in effetti facciamo parte, continuano a macinare chilometri per il rock, per quel rock non più giovane, ma forse in un certo senso immortale, dal quale noi stessi siamo stati profondamente influenzati e che abbiamo preso come fonte di ispirazione come base di partenza per il nostro lavoro, miscelandone gli elementi per reinterpretarli in modo personale.

Di che cosa parlano i vostri testi?

I nostri testi sono piccole storie, tappe di un viaggio tra luci ed ombre, attraverso quella rivoluzione che porta all’autoconsapevolezza a cui facevamo riferimento prima. Sebbene prendano ispirazione da episodi vissuti in prima persona dagli elementi della band, sono in realtà metafore di un profondo cambiamento interiore, che trascende l’esperienza personale per assumere un carattere universale, in quanto crediamo che ognuno possa coglierne aspetti differenti coi quali identificarsi.

Una band o un artista (a testa) che ha segnato in modo indelebile il vostro percorso musicale

Per Lorenzo (voce e chitarra) sicuramente i Pink Floyd, con la loro musica e loro atmosfere capaci di farti viaggiare verso universi sconosciuti. Per Teo (batteria) Dave Grohl, che oltre ad avere un immenso talento ha dimostrato grandissimo valore nella capacità di reiventarsi e rimettersi in gioco. Per Tony (basso) Keith Richards, con il suo sound così autentico, essenziale e tagliente che lo rendono assolutamente unico ed inimitabile.

https://www.facebook.com/LiTSrocknroll/

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