Cantautrice raffinata e deliziosa, da Pescara ma di origini siciliane. Lilia rapisce i suoi ascoltatori con la sua musica tutta da scoprire ed apprezzare. Questa, la sua intervista per Aretusea Magazine.
Ciao Lilia! Grazie per aver accettato d’esser intervistata da noi di Aretusea Magazine! Cominciamo subito con la prima domanda per rompere il ghiaccio, raccontaci un po’ chi sei e di come è cominciata la tua storia in musica.
Ciao a voi 🙂
La mia storia in musica è iniziata pochi anni fa, quando ho deciso di prendere qualche lezione di chitarra: avevo in mente melodie che fino a quel momento rimanevano piccole scintille che poi si spegnevano proprio perché non avevo mai toccato uno strumento musicale prima di allora, e con i primi accordi che mi hanno insegnato, ho iniziato a scrivere canzoni.
Com’è stato per te vivere e crescere a Pescara? E’ una città che da spazio ai giovani artisti? Vi è fermento culturale? Festival? O hai subito cercato di andare fuori dalla tua terra per cercare fortuna (artistica) altrove?
Mi piace vivere a Pescara e per me è stato piacevole crescere qui. Ci sono giovani artisti e artisti giovani, realtà consolidate che danno assoluta credibilità al nostro panorama musicale e una grande varietà di progetti interessanti. E poi, nella mia città , ha luogo un festival conosciuto a livello nazionale ed internazionale che è l’ Indierocket Festival (http://www.indierocketfestival.it/) ormai alla XII edizione, dove si esibiscono le più stimolanti realtà del panorama indie rock.
Parlaci dei tuoi lavori discografici, com’è cominciato tutto? Che differenze vi sono tra un lavoro ed un altro, cosa ti ha spinto a sperimentare? C’è qualcuno che ti ha indirizzato nelle scelte artistiche e professionali o hai sempre deciso di fare di testa tua?
Il mio primo album, “il pleut” (uscito nel 2011 per l’etichetta Grammofono alla Nitro) è una raccolta delle canzoni che ho scritto quando ho iniziato a suonare la chitarra. E’ stata la mia prima esperienza in uno studio di registrazione e anche la prima volta che ho pensato che sarebbe stato bello far ascoltare alle persone quello che facevo. E’ stato un periodo molto importante per la mia formazione, anche grazie a degli splendidi musicisti che mi hanno accompagnato in quel percorso di “iniziazione”, nei concerti e in studio (Fabio Duronio, Giacomo Salario, Graziano Zuccarino: musicisti abruzzesi che portano avanti progetti differenti e dallo stile assolutamente unico).
Lo stile di questo primo lavoro è completamente differente rispetto a “44”(2014, autoproduzione) e “Clepsydra I” (Trixity Productions), due raccolte che per me rappresentano un cambiamento: il momento in cui ho deciso di sentirmi libera di comporre come voglio. Con il primo progetto mi sentivo vincolata dall’impronta cantautorale di canzoni che nascevano con e per la chitarra. Avevo iniziato in un modo e, passando per piccole sperimentazioni, ho sentito ad un certo punto che per me sarebbe stato meglio staccarmi in maniera brusca (bianco e nero). Per questo devo ringraziare due amici e produttori: Giuliano Torelli e Loredana Di Giovanni nel cui home studio ho registrato il mio EP autoprodotto “44” e che hanno prodotto Clepsydra I per “Trixity Productions”.
Nel tuo ultimo lavoro ho sentito: Bjork, Enya, Alanis Monrisette. Sono tutte influenze musicali in cui ti rispecchi o vuoi aggiungere qualcos’altro?
Enya sicuramente, Bjork un po’ meno (la sto ancora “studiando”), Alanis Morissette…non direi 🙂
Mi piacciono le voci un po’ dissonanti come per esempio quella di Karin Andersson (Fever Ray, The Knife). E sto cercando di ascoltare più voci maschili per prendere qualcosa anche da loro.
Come nasce una canzone di Lilia e che messaggio vuoi far trasparire dai tuoi testi e dalla tua musica?
Quello che amo dell’ispirazione è che dura poco ma è potente e quando arriva ti spinge letteralmente. Gli attimi dopo sono come un risveglio da un sonno pomeridiano, quello in cui fai i sogni più surreali e inquietanti e che lascia tracce forti.
Come ti vedi tra dieci anni, artisticamente parlando s’intende, se poi vuoi rispondere pure in generale può farci lo stesso piacere! 😀
La mia idea di quello che sarò cambia sempre…mi ritrovo spesso a pensare a cosa ne sarà di me tra una manciata di anni (dal punto di vista artistico), e ho questa vaga sensazione che darò sempre meno spazio ai testi preferendo creazioni più strumentali. Mi piacerebbe comporre colonne sonore, per esempio. Per me le parole sono spesso un impedimento e non sempre le utilizzo per il loro significato.
Pensi che il nostro territorio dia spazio ai giovani musicisti che cercano di uscire fuori dal coro? Magari sperimentando suoni diversi e senza partecipare a talent show (che secondo noi distruggono i talenti individuali producendo musica seriale tutta uguale?).
Ad alcuni sì. Dipende da quello che cerchi. Credo che comunque ci sia sempre una sorta di legge della giungla a regolare ogni ambito, anche quello che può sembrare più libero ed indipendente, e per certi versi è giusto che sia così.
Un paio di mesi fa mi hanno contattato per propormi di partecipare ai casting di un talent show, dicendomi che avevano visto il video di “The Game”, e che cercavano qualcosa di nuovo e che il mio progetto sembrava loro interessante. Per me è stato naturale rispondere che non ero interessata. Voglio fare quello che voglio della mia arte.
Questo è lo spazio per i saluti! C’è qualcuno che vuoi ringraziare o che vuoi salutare?
Ringrazio voi per la chiacchierata e saluto…Siracusa! Sono per metà siciliana e spero di tornare presto in questa meravigliosa città 🙂
Ringraziamo Lilia per la sua disponibilità e per aver deliziato le nostre orecchie!
Link utili
FB Page –Lilia Facebook
Video clip
“The game”
Lilia – 1 | Lilia – 2 | Lilia – 3 |
Lilia – 4 | Lilia – 5 |