Lùcafall è un cantautore con una vocazione sperimentale che spazia da atmosfere quasi pop ad altre più spinte per passare ad un unico comune denominatore rappresentato da elettronica e chi più ne ha più ne metta. Il suo ultimo disco “Mother Goes Plastic” è proprio questo, un mix eterogeneo di tante cose, messe lì, resistenti al tempo ed a qualsiasi attacco da parte di qualche conservatore. Il disco non ha una vera e propria forma e si dimena tra le diversità sonore che vi albergano. Ogni brano è una storia a sé da esaminare e ritrovare, senza freni, con accelerazioni, discese e salite. Buon timbro da parte del cantautore che riesce a disegnare melodie vocali degne di nota e piene d’estro artistico. Il tutto potrebbe spaccare in due la critica, trovare chi supporta l’artista e chi invece non farà altro che criticarlo. Il nostro punto di vista è che un lavoro come quello di Lùcafall è degno d’esser ascoltato (e non tutti lo sono), e che quando un’artista prova a fare qualcosa di diverso, va sempre supportato e valorizzato. Questa è la nostra idea su “Mother Goes Plastic” e speriamo di poter vedere dal vivo Lùcafall il prima possibile per poter dare un giudizio più approfondito e tecnico, che ovviamente non sarà mai qualcosa di veramente importante, perché la ricerca sonora è un cammino che Lùcafall sta intraprendendo con stile e velocità. Un’artista in maturazione che riserverà belle sorprese in futuro.
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