Atmosfere rarefatte, malinconiche e psichedeliche si fanno strada in questo terzo album dei fiorentini Silence Is Spoken, quartetto che propone un hard rock “alternativo” nel vero senso del termine. Sono infatti molte le influenze grunge in questo album, e non parliamo solo di quelle provenienti da Seattle, ma anche di tutta quella schiera di band che ebbero successo in quegli anni grazie ad una proposta che attecchì su moltissimi ascoltatori della musica pesante e alternativa (sia giovani che non).
Ed ecco quindi che tra riverberi alla Alice in Chains, bordate stoner/blues in stile Soundgarden, o anche una vena ricercata che ricorda da vicino band come Pearl Jam, i nostri ci propongono un album carico di varie sfaccettature.
Ma il fulcro di tutto, l’anima di questo album, risiedono sempre in una musica malinconica e riflessiva, solo parzialmente smorzata dai continui momenti più veraci, dove le chitarre di Maurizio D’Ario tagliano l’aria con sciabolate nette. E così anche la sezione ritmica gioca a questo continuo alternarsi di momenti più soft e altri molto heavy e carichi di groove. Infatti la batteria è protagonista in tutto questo, riuscendo a non risultare mai fuori contesto ma anzi, è funzionale a brani che non sono per nulla facili e scontati, ma pensati attentamente e suonati molto bene. Essendo un concept che tira in ballo l’animo umano, questo “11” appare come uno scrigno difficile da aprire, ed è anche difficile entrare in sintonia con la sua vera essenza.
Occorrono svariati ascolti per riuscire ad entrare nel mood giusto, ma ne vale la pena. Per queste ragioni non citerò episodi migliori o meno, nè tantomeno quelli più significativi, perchè qui tutto ha un significato profondo, a prescindere da come la band intenda esprimerlo, questo significato. E in questo anche la voce di Samuele Camiciottoli ha un un peso importante, perchè le soluzioni canore che mette sul piatto sono davvero apprezzabili in quanto varie e vincenti.
Disco indubbiamente consigliato, sia per chi ascolta hard rock e metal senza confini e sia per i nostalgici dell’alternative rock targato ’90.
Tracklist:
1. A Good God
2. War ABC Song
3. 1984
4. Game Over
5. 1000 Petaled Lotus
6. Mud Bones Worms
7. 3Lateral Kingdom
8. Genesis 19/24
Line up: Samuele Camiciottoli – lead vocals Alessandro Curradi (founder) – bass, piano, synth, and backing vocals Maurizio D’ario – lead guitar, backing vocals Lorenzo Panchetti (founder) – drums, percussion, and synth
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