Anticipato dal singolo omonimo “Taddeo” l’album della band folk “Le Mondane” non delude di certo le aspettative per questo loro secondo lavoro.
Uscito il 24 settembre per Alka Record Label “Taddeo” si fa ascoltare, intervallando momenti di pura prosa ad attimi di scanzonata allegria. Mantenendo si sa una dignità artistica propria del genere.
“Tremo” primo brano del disco si articola nei suoi 3:24 minuti, proponendo nella prima parte un assolo di Daniele Radaelli, chitarra solista del gruppo, è una promessa per i pezzi che lo seguono.
“Ciaomiaobao” era il modo con la quale mi salutava mio nonno dalla finestra prima di tornare a casa, questo brano mi ricorda un po’ la versione casalinga di lui, il suo garage pieno di una vita, di ricordi e tutto quello che racconta.
“Taddeo” è un brano di apertura, di riflessione, di segreti, la linea ritmica è eseguita con straordinaria maestria, il cuore che batte al centro del petto, non mi sorprende che sia stato scelto dalla band come singolo.
Altro giro altra storia per quanto riguarda “Nuvolari”, brano che spicca per l’inversione stilistica, rockeggiante quasi in contrapposizione con l’anima pop/folk culture di “Taddeo”. Di chiunque sia la corsa non avrei saputo interpretarla in modo migliore.
Il nostro viaggio non poteva non concludersi con una canzone critica sulla società odierna e su “Questa Moda Di Essere Stronzi” che è la tendenza che sempre più ci caratterizza. basti guardare ai recentissimi eventi della nostra storia. Passerà come tutto del resto? Chi può dirlo.
Ci sono volte in cui ti fermi a riflettere al potere delle parole, al potere di un ricordo di una persona che hai amato, all’influenza che hanno su di te, questo album sarebbe il giusto compagno per quei momenti, in fondo quante volte una bella colonna sonora ha salvato un film disastroso.
De Gregori e Gazzè ballano a braccetto tra le sonorità di questo album definendo “Le Mondane” il nuovo e il vecchio che per questa volta non fanno a botte.